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URLO lyrics : "Scrivere meglio"

Rit.
[Devo scrivere, scrivere meglio,
perché la scrittura mi tenga sempre sveglio.

Devo scrivere, scrivere bene,
perché la scrittura mi venga sempre meglio.] 2X


Io scrivo questo, il mio testo di notte
e mi viene molto meglio forse perché le parole
sono timide e le encicliche che scrivo

si difendono col buio da tutte le botte.

Forse il giorno è così pieno di bugiardi Pinocchi

che per vedere meglio devi chiudere gli occhi,
e se mi addormento sarò un idiota al risveglio
perché chi dorme non piglia nulla, e devi stare attento,


sempre sveglio e dare il cento per cento
anche se in percentuale usi sempre il venti per cento

e statisticamente la mente di un talento
non ha nulla di speciale, sa solo viaggiare nel vento.


Devo scrivere meglio e farlo per un motivo buono,
devi correre anche se poi ti schianti come un tuono
perché tanto se non ti prende il tuono ti prende il lampo,

una visione secondo la quale non hai mai scampo.

Devo scrivere di più, fino al fottuto crampo,

fino al fottuto cancro, far sentire l'urlo
anche se i !@$(i si isolano col Damproll,
il tempo è una bottiglia, è la vita che è alcool,


indovina quale finisce prima, Dio è un alcolista,
quindi muovi i tuoi piedi o sarai il primo della lista,

il vizio ci ostracizza, ogni tizio minimizza
la portata della porcata fatta mentre il mondo somatizza.


Descrivo in quarti ciò che sento, quel che vedo
diventa importante solo se se ci credo
e vorrei non farlo perché tutto fuori è fuori,

detto così è un paradosso, sono solo rose e fiori

per i morti che, beati loro, non l'hanno visto,

non li invidio, non sarò irrispettoso ma, Gesù Cristo,
l'eterno riposo a volte tenta tre persone su trenta,
se viaggiamo con la benzina, vuoi che non si accenda?


La faccenda qui è molto complicata,
scrivere meglio non è per niente un'arrampicata,

non è una figata, significa soffrire come un cane
e riuscire a rendere il dolore carta stampata.


Io che a 15 anni ho visto la morte in faccia e di spalle,
non per questo mi ritengo un uomo con le palle
anzi, il coraggio è venuto molto meno

perché da allora penso di morire sempre, e sinceramente

mi sento mezzo scemo, come guardare Sanremo,

scemo da morire, davvero e se so essere sincero
lo devo a qualche donna, a qualche uomo vero
che mi ha detto che sono ciò che sono e non ciò che bevo.


Spero che un giorno le parole cadano al suolo,
che siano scritte tutte e ogni verbo si senta solo,

parole come caduco, brumoso e ampolloso siano a riposo,
che brucino i libri di incendio doloso.


No, scherzavo, sarebbe doloroso ma lo è anche
morire sulle mie dannate gambe stanche
senza averle usate tutte, le parole che sorveglio,

che mantengo per scrivere sempre meglio.

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