Non è più ricercato, la caccia all'uomo si è conclusa. Non vi è più ragione di ricercare alcunché. Perché ricercare tra gli ignoti colui che invece è noto ? Infatti, l'uomo fuggito a bordo del Fiat Fiorino bianco a Favara la sera del 22 gennaio scorso è, anzi sarebbe fino a prova contraria, l'intestatario del mezzo. Il suo nome è Michele Bellavia, è nato nel 1966, 48 anni di età, è un pastore, un ovile e le pecore. Il comandante della Tenenza dei Carabinieri di Favara, il tenente Gabriele Treleani, ha sguinzagliato i militari ovunque, poi a casa di Bellavia : nessuna traccia. Dunque, al più presto, o che lui si presenti o che sia ancora latitante, sarà spiccata una ordinanza cautelare. Perché Michele Bellavia ha violato un posto di blocco dei Carabinieri in via Berlinguer, ha investito la paletta rossa ed un Carabiniere, ferito non gravemente ad una gamba, e poi è fuggito, prima al volante e poi a piedi, tra le campagne. E perché ? Il Fiat Fiorino è suo, mica è stato rubato. Forse perché Michele Bellavia è senza patente, e allora avrà temuto e teme conseguenze giudiziarie, oltre che il sequestro del suo furgone bianco. Forse. Così come forse si tratterebbe dello stesso Michele Bellavia che nella tarda serata del 6 maggio 2011 è stato soccorso all' Ospedale di Agrigento perché ubriaco. Poi, ha smaltito lo stato di ebbrezza ed è stato dimesso, ma dopo la mezzanotte si è dissolto nel nulla. E' stato lanciato l'allarme, familiari, amici e forze dell' ordine : ancora ricerche. Poi, Michele Bellavia è stato scoperto nello stesso posto dove le sue impronte si sono misteriosamente dissolte : all' Ospedale '' San Giovanni di Dio '', intento a girovagare nel parcheggio, in stato confusionale.