Che pestifero mal, ch'ira del cielo
Rimorde i petti de l'humana gente?
O sciocchi, e come d'ignoranza il velo

V'ingombra con furor la mente?

Ben vi percuote il cor d'invidia il telo,

Che tenete le donne si vilmente.
A la femina il maschio non fa guerra
Tutti gli altri animali in terra.


O nimico del cielo, e di natura,
Come hai baldanza tu di por la mano

Sopra di bella & giovenil figura?
Onde ti vien questo tuo ardir si strano?


Ti fè de la tua costa il buon fattore
Uscir la donna con si bel disegno,
Acciò, che d'una fede, e d'uno amore

Voi foste uniti in questo regno!

Ben ti poi annoverar, con darti vanto

Tra crudeli Leoni, e maligni Orsi,
Quantunque di natura sia mordace
A la femina il maschio non la face.


Ne sarai forse primo, ne secondo,
Darai a tuo malgrado quel che dei:

Deh vivi tu con la tua donna in pace:
La Leonessa appresso il Leon giace.