Il tempo va sempre più in fretta, ammazza la lancetta
poi si fa fiamma sulla canna della mia Beretta:
caldo d'inverno con gli incendi di 'sta guerra

e se non c'è posto all'inferno i morti invadono la terra.
Eroi inutili, gli ultimi che combattono
per strada panico, raffiche di kalashnikov,

corpi morti e zombie, mani tese dalle tombe,
il frastuono dei revolver e l'odore della polvere.
Mi faccio forte della scelta che loro non hanno:

tengo per me l'ultimo colpo ed oggi non mi avranno.
Lame sul tavolo, il diavolo tenta Faust
ha fame come Hannibal, Cannibal Holocaust.

La nuova giungla ha il sopravvento sul cemento,
è la "soluzione finale" all'inquinamento
e si sovvertono le leggi della vita,

se è normale essere morti, un uomo vivo è un parassita.

Rit:

Finchè la vita basta, finchè avrò vino e nafta
combatto in strada, ed ogni strada, cazzo, sarà Baghdad.
Mi guardo intorno, pronto, respiro a fondo

paga i tuoi debiti: 3 millesimi di secondo.

E conosciamo chi ha sparso l'epidemia:

ha un seggio in parlamento o una divisa in polizia,
sta in TV o guida l'assalto alla scuola Diaz
ma la macchina non calcola il fuoco dell'anarchia.

Ecco che un virus distruttivo serve all'ingranaggio
e il Vaticano è il primo focolaio del contagio,
non è un segreto ciò che accade dietro quelle porte

e nonostante i lifting sento forte puzza di morte.
L'infezione si spande in nome del popolo,
io sorrido e tengo accesi il microfono e la molotov,

alzo il volume forte fino a che distorce,
ho l'esperienza delle lotte, ho le taniche e le torce
e avevo un cuore ma al suo posto adesso resta un vuoto,

come un ricordo vago, un sogno vano fuori fuoco
e se stanotte il cielo nero tiene il lutto
un'altra alba mi sorprende vivo nonostante tutto.


Rit:
Finchè la vita basta, finchè avrò vino e nafta

combatto in strada, ed ogni strada, cazzo, sarà Baghdad.
Mi guardo intorno, pronto, respiro a fondo
paga i tuoi debiti: 3 millesimi di secondo