Margherita non lo sa da grande cosa vuole fare,
fa il liceo, è al terzo anno ma se ne vorrebbe andare.
La scuola va male, a casa si sente di troppo;

respira solo un po' la sera quando esce col gruppo.

Il fumo nel palato allevia i calci nel costato

della vita che si sente ogni giorno da quando è nata.
Carattere ribelle, dipinge sulle tele
per guardarsi l'animo e strapparsi ragnatele.


Gli amici più grandi oggi partono per Londra,
li saluta e senza dirglielo ruba la loro ombra

nella sua memoria con catene e gli promette
che li raggiungerà perché qui si sente alle strette.


Margherita ha diciassette anni,
la sua vita nelle mani. La gente sono cani, già lo sa.
Odia la provincia, vuole fuggire in città.

Torna a casa sola, guarda il cielo, chissà come andrà.

Rit x 2:

Margherita c'ha un mondo nel cuore,
non trova nulla che le tamponi il dolore.
Voglia di vivere, voglia di esagerare,

cambiare la vita, oltrepassare il mare.
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Margherita ascolta musica cattiva.

«Margherita chiudi quella porta non è musica, sono grida!»
Margherita ascolta il rock pesante, il rap pesante,
preferisce pedalare sola, vaffanculo il tandem.


Margherita vuole disegnarsi il corpo,
Margherita quando s'incazza il Dio lo chiama porco.

«I suoi amici non mi piacciono, dovrei chiuderla in casa,
torna con gli occhi rossi, non so di cosa si faccia.


Margherita non rispondermi così, sei una strega!
Sono tua madre, non dirmi che non te ne frega!»
Ma lei si chiude in stanza e sa di essere al limite,

vuota il salvadanaio lo spreme fino alle briciole.

Pochi giorni e c'ha un biglietto in mano;

il suo sguardo nel Tamigi si immergerà piano.
Chissà che gente troverà, la vita come cambierà.
«Ciao Mamma, non riuscivo più a stare qua.»


Rit x 2:
Margherita c'ha un mondo nel cuore,

non trova nulla che le tamponi il dolore.
Voglia di vivere, voglia di esagerare.
Stai attenta, tesoro, il mondo può fare male.

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Margherita è una a cui dev'essere andato tutto male.
Avrà vent'anni, venti cinque, ma portati male,

la faccia mangiata dalla droga fino all'osso,
due occhi belli, ma sembra uno zombie. La conosco


perché chiedeva monete in piazza e alla stazione,
c'ho parlato due secondi, ieri, e mi ha detto il nome.
È italiana e sta a Londra tutta sola quattro anni,

più che tatuaggi aveva scarabocchi sulle mani.

Mi ha detto che dipinge anche se è ferma da parecchio,

che amava un sacco il mondo, ma che ora è un discorso vecchio.
Poi tremava in astinenza quindi sono andato via,
ma mi è rimasta impressa e le ho scritto una poesia


che credo finirà nella mia prossima raccolta,
così tutti leggeranno e sentiranno questa storia,

di Margherita che questa mattina
l'hanno trovata senza vita sopra una panchina.


Rit x 2:
Margherita aveva un mondo nel cuore,
non trovava nulla che tamponasse il dolore,

ma la fragilità quando incontra la strada
ti bacia con passione ma ha il veleno sulle labbra.