ADDIVVI lyrics : "DioRama"
come scrisse Kafka per Gregor
in un corpo che nego
un codice captcha per un cieco
non mi ci vedo
siamo numeri in quest'alfabeto
col nome di nemo
e corpi di vetro
Un Kaiser
mi programma senza driver
dentro un gregge che non legge
gli outsider
Lobby e mobbing
per chi ha studiato a toccare
gradi da giganti
per trattarci con i guanti
il resto :
si è formato
per un formato datato
come un floppy
piccoli hobbit
tirano avanti ad hobby
e noi non siamo quelli che
sfiorano il cielo come Gulliver
e vestono dentro un atelier
Appoggio le braccia sul bancone
ed il bicchiere è un canocchiale
che non punta sul sole
Ingrandisce l'apatia
delle sere più nere
in mezzo al calore
di chi percepisce lo stesso dolore
Il diorama è un posto dove
non esiste più la notte
è solo l'ombra di un gigante
che ci oscura il sole
Il diorama della scena a noi nemica
del gigante che cammina
sopra il mondo della formica
L'uomo dio non ama
l'uomo dio-rama
lo mangia
lo sputa
lo mastica
nel suo mondo di plastica
*Ed io so che
comunque vada
si è diorama
finchè si crede
ad un gulliver*
Siamo DioRama
da quando la libertà
ha perso il senso
a correre dietro
una nomination
standing ovation
escalation
Gente che fa la fila
per passare un minuto in vetrina
e una vita in un vetrino
Osservati come batteri
con occhi buttati
sui propri corbi abbattuti
a correre
dietro un destino meschino
che butta sangue come l'avis
*butta sangue*
in un mondo come tetris
Dio
ha gli occhi di Hubble
dall'alto
l'asfalto
è fatti di umani
come pezzi di un puzzle
come persi per caso
dentro il network
sembra un patchwork
sembrano messi per caso
Ammutinati come
in un laboratorio
di un mirmecologo
sotto gli occhi
di un astronomo
La faccia da anonimo
in questo recinto
un mondo finto
dove vivo sconfitto
come un uomo vinto
Il diorama è un posto dove
non esiste più la notte
è solo l'ombra di un gigante
che ci oscura il sole
Il diorama della scena a noi nemica
del gigante che cammina
sopra il mondo della formica
L'uomo dio non ama
l'uomo dio-rama
lo mangia
lo sputa
lo mastica
nel suo mondo di plastica
*Ed io so che
comunque vada
si è diorama
finchè si crede
ad un gulliver*
Sentirsi una formica
che se avesse
tra le mani i giganti
alzerebbe i pesi più grandi
ma li terrebbe tesi
un operaia a cui gaia
ha dato la sfortuna
di lavorare più dei cinesi
Mentre la tele
trasmette le tele
del ragno che ti intrappola
con la telecinesi
di chi manipola
così piccolo
che perfino il più misero
degli osservatori sembra
dio in terra come caligola
*Il diorama è un posto dove
non esiste più la notte
è solo l'ombra di un gigante
che ci oscura il sole
il diorama della scena a noi nemica
del gigante che cammina
sopra il mondo della formica
l'uomo dio non ama
l'uomo dio-rama
lo mangia
lo sputa
lo mastica
nel suo mondo di plastica
ed io so che
comunque vada
si è diorama
finchè si crede
ad un gulliver*
*Signore e signori
venite ad ascoltare
la fantastica storia
degli uomini DiiiioooRama!*
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