Ho le mani sopra il viso, disperato come Cusack
camera 1408 e porta chiusa
cerco fuga da quest'incubo distorto, istantaneo

scendo un livello sotto coi mostri nel sotterraneo
mi scoppia il cranio, voci dall'iperuranio
mi pugnalo, inalo uranio, infine muto in ragno,

esoterici segreti nei testi del Necronomicon
riflesso in uno stagno in cui mi scopro aracnofobico
liquido rossastro, misto ad alabastro

pietrifico e collasso, perdo ogni contatto
l'ansia come Samsa, metamorfosi di Kafka
la presenza mia imbarazza, perciò la si rimpiazza

ma le soluzioni si rivelano placebo in plastica
che diniego nell'istante in cui congelo in una placca artica.
vivo di rado, il nostro incontro genera uno scontro di forze

tornado, terrore, ultimo grado.

RIT.

Sono Bill Dembrough che è tornato per i conti col passato
ma è tremendo ricordare dopo aver dimenticato
occhio scarlatto cerca spazio per la pace dentro

pianto denso con intriseco grado d'argento
auto!@#^isi paralisi per l' Es
vorrei sdoppiarmi come Rudy e raccontarlo come Er

auto!@#^isi paralisi per il dannato Es
vorrei sdoppiarmi come Rudy e raccontarlo come Er


Metempsicosi, poi simbiosi con la fiamma
una katana nel diaframma, la vista mi si appanna
il respiro mi si affanna, strappami la faccia

prima di morire ancora una volta tra le mie braccia
la mia psiche è estrema, si sveglia quand'è sera
la tragedia è nella scelta tra Ligeia e Rowena

evado dalla siberia, Fedorovich
poi raggiungo a nuoto il mare freddo di dubrovnick\
amori platonici visioni nei miei sogni umani

ipotesi di fughe, legami con mondi arcani
laghi straripano dalle cornici dei dipinti
cerco l'iride di zaffiro in mezzo ad occhi finti

crollo psicotico, crolla il soffitto
so che al mio risveglio questo testo io l'avrò già scritto
no, non si può fuggire dalla cupola di Stephen

getto motolov sulle pareti, ammazzo i demoni.
Fine


RIT.

OUTRO (SCRATCH)